Esaminando la storia della scienza, abbiamo già visto come un punto di svolta sia stato la creazione di un metodo rigoroso, il metodo scientifico, utilizzato per la prima volta da Galilei il quale è perciò considerato il padre della scienza moderna.
Volendo però volgere lo sguardo su un altro protagonista, non si può non citare Stephen Hawking, fisico, matematico, astrofisico e divulgatore scientifico, tra i migliori fisici teorici di sempre.
Hawking ha indirizzato i suoi studi sull' universo, la sua creazione, i corpi che lo compongono e la sua evoluzione nel tempo e per tempi indefiniti. Celebri sono i suoi studi sui buchi neri dimostrando da un punto di vista termodinamico le radiazioni di Hawking.
Come divulgatore scientifico ha espresso anche numerose riflessioni e per collegarci al periodo che stiamo vivendo, viene riportato una sua riflessione in un'intervista per The Telegraph del 2001, in cui si disse più preoccupato per un virus che potesse portare una pandemia piuttosto che un'altra guerra nucleare:
“Sebbene l′11 settembre sia stato orribile, non ha minacciato la sopravvivenza della razza umana, come fanno le armi nucleari. A lungo termine, sono più preoccupato per la biologia. Le armi nucleari hanno bisogno di grandi strutture, ma l’ingegneria genetica può essere fatta in un piccolo laboratorio. Non puoi controllare tutti i laboratori del mondo. Il pericolo è che, per caso, creiamo un virus che ci distrugga. Non credo che la razza umana sopravvivrà nei prossimi mille anni, a meno che non colonizziamo lo spazio. Ci sono troppi incidenti che possono accadere nella vita di un singolo pianeta. Ma io sono un ottimista. Raggiungeremo le stelle”.
Concludendo che la possibilità della razza umana di continuare la sua esistenza risieda in un'espansione del suo habitat nelle colonie spaziali.
Il fisico Stephen Hawking in gioventù prima che venisse colpito dalla SLA che lo portò alla morte nel 2018
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