domenica 31 maggio 2020

Abbecedario STEP #17

Astrazione
Bisogno
Concetto
Dimostrazione
Esperimenti
Fallimento
Galilei
Hertz
Intuizione
Limiti
Movimento
Nozione
Organismo
Problemi
Quesiti
Rinnovo
Sviluppo
Tecnologia
Universo
Visione
Zelo

Un protagonista della scienza STEP #16

Esaminando la storia della scienza, abbiamo già visto come un punto di svolta sia stato la creazione di un metodo rigoroso, il metodo scientifico, utilizzato per la prima volta da Galilei il quale è perciò considerato il padre della scienza moderna.
Volendo però volgere lo sguardo su un altro protagonista, non si può non citare Stephen Hawking, fisico, matematico, astrofisico e divulgatore scientifico, tra i migliori fisici teorici di sempre.
Hawking ha indirizzato i suoi studi sull' universo, la sua creazione, i corpi che lo compongono e la sua evoluzione nel tempo e per tempi indefiniti. Celebri sono i suoi studi sui buchi neri dimostrando da un punto di vista termodinamico le radiazioni di Hawking. 
Come divulgatore scientifico ha espresso anche numerose riflessioni e per collegarci al periodo che stiamo vivendo, viene riportato una sua riflessione in un'intervista per The Telegraph del 2001, in cui si disse più preoccupato per un virus che potesse portare una pandemia piuttosto che un'altra guerra nucleare: 

“Sebbene l′11 settembre sia stato orribile, non ha minacciato la sopravvivenza della razza umana, come fanno le armi nucleari. A lungo termine, sono più preoccupato per la biologia. Le armi nucleari hanno bisogno di grandi strutture, ma l’ingegneria genetica può essere fatta in un piccolo laboratorio. Non puoi controllare tutti i laboratori del mondo. Il pericolo è che, per caso, creiamo un virus che ci distrugga. Non credo che la razza umana sopravvivrà nei prossimi mille anni, a meno che non colonizziamo lo spazio. Ci sono troppi incidenti che possono accadere nella vita di un singolo pianeta. Ma io sono un ottimista. Raggiungeremo le stelle”.

Concludendo che la possibilità della razza umana di continuare la sua esistenza risieda in un'espansione del suo habitat nelle colonie spaziali.




Il fisico Stephen Hawking in gioventù prima che venisse colpito dalla SLA che lo portò alla morte nel                                                                                     2018


Fonti:

giovedì 28 maggio 2020

La scienza e i limiti dello sviluppo STEP #15

Nel 1968 nacque nella capitale italiana un associazione non governativa, il Club di Roma, in cui si riuniscono tutt'ora intellettuali, scienziati e politici. Su commissione del Club venne redatto il "Rapporto sui limiti dello sviluppo" al MIT di Boston, in cui tramite simulazioni computerizzate vennero previste le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. 
Sono stati previsti un certo numero di scenari, differenziati in crisi economiche, alimentari, biologiche, energetiche e sociali. 
In questi scenari, la scienza e lo sviluppo tecnologico tendono a ritardare le crisi, portando però ad altre problematiche: un esempio è lo scenario di tipo 3, legato alla crisi alimentare, in cui lo sviluppo tecnologico riduce sì la crisi dovuta all'inquinamento, d'altro canto però è troppo lento per evitare quella alimentare.
Si potrebbe pensare che la scienza possa aiutare molto per ridurre e ritardare le crisi, ma i redattori di questo rapporto rifiutano questa idea: la scienza e la tecnologia spingeranno sempre più in là i limiti, ma il collasso del Mondo è considerato comunque inevitabile, in maniera però dilazionata. In alcuni casi anzi è lo sviluppo stesso ad accelerare la crescita.
Gli autori concludono dicendo che un crescita continua di popolazione, di uso incontrollato di inquinamento e risorse porterà al declino del Mondo, indicando come unico modo di evitare il collasso il controllo della crescita, sia essa demografica, industriale o tecnologica, ed è indicato come stato di equilibrio, in cui le variabili da non modificare dovrebbero essere popolazione e capitale, ponderando le altre.

Il rapporto The Limits to Growth del MIT è il libro sulla crescita economica ed ecologia più venduto di sempre


Fonti:

Un fatto di cronaca STEP #14

La scienza ha recentemente fatto un grosso passo avanti nell'ambito biomedicale: lo scorso Febbraio, l'intelligenza artificiale ha identificato un super-antibiotico in grado di neutralizzare alcuni batteri molto resistenti. A rendere noto il successo è un gruppo di ricercatori del MIT di Boston, autori di questi test e che hanno dato il nome di Halicin al nuovo antibiotico, il quale da studi preliminare funziona impedendo la produzione di ATP, l'energia necessaria alla cellula batterica per sopravvivere.
Il professore James Collins, professore di ingegneria medica presso l'istituto di Ingegneria e Scienza del MIT, ha dichiarato che questa nuova scoperta potrebbe essere uno dei più forti antibiotici mai prodotti e che si aspettano che l'intelligenza artificiale possa inaugurare una nuova era di scoperta e produzione.

"Stiamo affrontando una crisi crescente per quanto riguarda l'antibiotico-resistenza, e questa situazione si e' venuta a creare sia per un aumento dei microrganismi patogeni divenuti resistenti, sia per una produzione sempre piu' scarsa di nuovi antibiotici da parte delle industrie biotech e farmaceutiche..[ ]
..Il nostro approccio ha svelato questa fantastica molecola che e' verosimilmente uno degli antibiotici piu' potenti mai scoperti"

Il problema dell'antibiotico-resistenza è un problema sempre più preoccupante negli ultimi decenni, quindi questa nuova scoperta diventa importantissima per una nuova direzione di ricerca.
Lo studio ha rivelato altre 8 molecole potenzialmente molto utili e che verranno testate in tempi brevi, che potrebbero rivoluzionare la cura per molte malattie.



Il supercomputer HAL 9000 del film 2001: Odissea nello spazio, da cui deriva il nome del nuovo antibiotico Halicin, scoperto proprio da un supercomputer 



Fonti:

mercoledì 27 maggio 2020

Scienza e Ingegneria #STEP 13

Per definizione, il termine ingegneria è definito come: 
"Insieme di studi e tecniche che utilizzano le conoscenze delle varie branche delle scienze (fisica, chimica ecc.), unite a quelle tecnologiche (per es. materiali), per risolvere problemi applicativi e per progettare e realizzare opere di diversa natura (edili, meccaniche ecc.)". 
Appare quindi lampante come ingegneria e scienza siano strettamente correlate.
Avendo come esempio il percorso di studi che sto affrontando, il corso di Ingegneria Biomedica, possiamo facilmente trovare applicazioni ingegneristiche alla scienza, in particolare alla biomedica. Nel corso del triennio abbiamo affrontato numerosi casi ed esempi in cui la scienza nei suoi aspetti come fisica, matematica, fisiologia ed anatomia, sia stata la base di innovazioni e dispositivi tecnologici in ambito biomedico: ne sono un esempio i macchinari per radioterapia, che utilizzano radiazioni ionizzanti a scopo terapeutico, dispositivi per la risonanza magnetica che utilizzano principi fisici (campi magnetici), oppure dispositivi che permettono di alleviare un handicap di qualsiasi tipo, da cerotti e occhiali da vista a elettrobisturi e defibrillatori, protesi per gli arti e articolazioni, fino ad arrivare a dispositivi impiantabili con funzioni vitali, pacemaker e cardioversori impiantabili. Sono esempi di dispositivi utilizzabili direttamente sull'uomo, però la scienza è usata dall'ingegneria anche per costruire macchinari per la ricerca in ambito medico, ad esempio le centrifughe ad alta velocità per separare amminoacidi oppure modelli matematici e fisici per lo studio della genetica. 
E' stato riportato come esempio di disciplina dell'ingegneria il percorso della biomedica, ma la scienza, come riportato nella definizione nel primo post, è la base dell'ingegneria in qualsiasi suo campo e percorso.


                                        

Le dimensioni di un attuale pacemaker, che permette ad alcuni pazienti di continuare a vivere stimolando le camere cardiache

La scienza nel pensiero medievale e nel mondo moderno #STEP 12

La scienza è nata quando l'uomo ha iniziato a indagare sui perchè fisici che lo circondavano, è dovuta quindi a un bisogno di sapere e conoscere, come già abbiamo visto in precedenti post.
Uno dei punti chiave della storia della scienza è stato l'introduzione di un sistema scolastico uniformato in tutta Europa da parte di Carlo Magno, che prevedeva l'insegnamento di filosofia, teologia e scienze naturali. Sono nate successivamente due grandi scuole di pensiero: quella parigina con Tommaso D'Aquino, incentrata su un pensiero astrattivo e filosofico, e la scuola inglese con Roger Bacon, uno dei padri fondatori del metodo scientifico basato su dati empirici e quantitativi, anticipando quel metodo che verrà a tutti gli effetti stabilito da Galileo Galilei.
Le scienze medievali erano medicina, numerologia, scienze naturali, zoologia e quella che era considerata la regina delle scienze, ovvero l'astrologia.
Citando il Convivio di Dante Alighieri, già analizzato parzialmente in un precedente post:

«A li sette primi rispondono le sette scienze del Trivio e del Quadruvio, cioè Gramatica, Dialettica, Rettorica, Arismetrica, Musica, Geometria e Astrologia. A l'ottava spera, cioè a la stellata, risponde la scienza naturale, che Fisica si chiama, e la prima scienza, che si chiama Metafisica; a la nona spera risponde la scienza morale; ed al cielo quieto risponde la scienza divina, che è Teologia appellata.»



mappa mundi, in cui si distinguono il più esterno mondo astrale, e il mondo interno sublunare composto dai nove cieli descritti da Dante

La scienza ha avuto il suo punto di svolta nel XV- XVI secolo in seguito a grandi avvenimenti (ad esempio la scoperta dell'America) in un periodo che passerà alla storia come Rinascimento in cui nacquero anche le prime grandi università. Con questo punto di partenza la scienza è arrivata ai giorni nostri affinando sempre di più il metodo scientifico, interrogandosi e studiando una molteplicità di discipline, con l'aiuto di una tecnologia sempre più avanzata. Alcune invenzioni come automobile, programmatori e computer, cellulari hanno rivoluzionato il modo di vivere di tutti i giorni, altre in ambito medico hanno permesso una qualità di vita migliore e una durata della vita stessa più lunga. Forse è proprio quest'ultimo punto il vero trascinatore dell'innovazione, studiare e conoscere ciò che ci circonda per migliorare la nostra esistenza.


Descrizione del compasso proporzionale utilizzato da Galilei per eseguire operazioni algebriche tramite la geometria.
Galileo Galilei è considerato il padre del metodo scientifico e quindi della scienza moderna

lunedì 25 maggio 2020

Scienza e COVID-19 #STEP 11

In questi ultimi mesi il Mondo ha dovuto e sta tutt'ora affrontando un evento molto particolare, che ci ha colto di sorpresa per quanto riguarda la sua conoscenza e gestione, il COVID-19.
Il concetto di scienza in questo caso è fin troppo visibile, tutto ciò che è stato fatto e si sta facendo è grazie alla scienza nelle sue declinazioni medico-sanitarie. Infettivologi e virologi stanno studiando il virus e come debellarlo, le sue modalità di trasmissione e ne stanno valutando i rischi.
Non essendoci ancora misure farmacologiche per contrastare l'epidemia, i governi si sono dovuti attenere a misure precauzionali per limitare la diffusione, in modo da poter prendere tempo per la ricerca scientifica. La stessa comunità scientifica è in disaccordo su diversi aspetti legati al virus, in quanto la pericolosità che ha in una persona dipende dalla risposta immunitaria della persona stessa. 
Diventa quindi di difficile previsione ciò che può succedere a livello sintomatico. C'è disaccordo anche sul perchè sopraggiunga la morte di una persona, non riuscendo a far luce se sia il virus o la risposta immunitaria del paziente a portare a collasso gli organi. 
L'unica cosa possibile è quindi aiutare la ricerca scientifica rispettando le misure preventive e di contenimento e "convivendo" con il virus, in attesa di trovare una soluzione definitiva.

Walter Pasini, laureato in Medicina e Chirurgia, con specializzazione in Medicina dello Sport, Cardiologia, Medicina del Lavoro e Idrologia, Climatologia e Talassoterapia.



Volantino dell'Istituto Superiore di Sanità


Fonti:

venerdì 22 maggio 2020

La scienza nel cinema #STEP 10

La cinematografia è stata definita dal critico Ricciotto Canudo come la settima arte. Soprattutto in epoca moderna il cinema è entrato nella vita delle persone in modo radicale e profondo, tramite film di ogni genere e tematica. Perciò anche all'interno della cinematografia possiamo individuare il concetto di scienza in molte sue forme.
In "The Martian - il sopravvissuto" la scienza si amalgama e si confonde con la fantascienza e diventa la protagonista che accompagna Matt Damon in questo viaggio fantascientifico su Marte. Il protagonista dopo essere rimasto bloccato sul pianeta rosso da solo e senza alcun tipo di aiuto, fa affidamento sul suo ingegno e sapere (è un ingegnere meccanico e botanico) per sopravvivere circa 18 mesi prima del salvataggio. Avendo scoperto che l'astronauta è ancora vivo, la NASA inizia a correre contro il tempo per ideare una soluzione che possa riportare a casa il protagonista. Rientra prepotentemente in gioco la scienza quando un giovane astrodinamico progetta il recupero utilizzando il concetto di fionda gravitazionale (il veicolo spaziale sfrutta la gravità di un altro pianeta per modificare traiettoria).
Per quanto riguarda l'aspetto scientifico del film, la produzione è stata infatti aiutata da ricercatori della NASA come Gary Stutte, biologo e dottore in scienze delle piante dell' Università della California, il quale ha confermato come fosse possibile la produzione botanica sul pianeta rosso.

In questo filmato il protagonista riesce a crea una serra per la coltura di alimenti e la "creazione" di acqua.



Il trailer del film:

Dr. Gary Stutte

La scienza nell'arte figurativa #STEP 9

Non è semplice ritrovare il concetto di "scienza", in un senso più stretto del termine, in un' opera figurativa che non sia una delle opere di Leonardo da Vinci.
Una delle sue opere più famose è l' "Uomo Vitruviano", in cui il polivalente artista e scienziato descrive le proporzioni perfette e ideali di un essere umano, che è inscritto in modo perfettamente armonioso in un cerchio e in quadrato, simboleggianti rispettivamente Cielo e Terra.
Da Vinci arriva a questa rappresentazione ideale dell'uomo grazie al suo enorme bagaglio di conoscenze anatomiche, ottiche e geometriche: nella rappresentazione è presente il concetto di sezione aurea, in quanto il rapporto tra lato del quadrato e raggio del cerchio è appunto aureo.
Il titolo di "Uomo Vitruviano" in realtà è stato coniato solo nel '900 e può essere fuorviante: infatti Da Vinci tiene a sottolineare come si sia ispirato a Vitruvio, ma anche che prende una sorta di distanza per quanto riguarda le misure e la proporzionalità del corpo umano.





(Leonardo da Vinci, Uomo Vitruviano, 1490 circa, penna e inchiostro su carta, Venezia  "Gabinetto dei Disegni e delle Stampe" delle Gallerie dell'Accademia di Venezia)

giovedì 21 maggio 2020

Dialoghi di Platone e la scienza #STEP 8

Il filosofo greco Platone, che ha posto le basi per il pensiero filosofico occidentale, ha riposto la quasi totalità del suo pensiero nei "Dialoghi". Il termine deriva dal fatto che il filosofo voleva rimarcare la superiorità della trasmissione e del confronto orale rispetto a quello scritto. 
I Dialoghi, in cui Platone immagina di conversare con un'altra persona, coprono una vastità di argomenti molto ampia. In uno di questi, il "Teeteto", Platone scrive di un dialogo tra Socrate e un giovane filosofo di nome Teeteto e il discorso si sviluppa intorno alla domanda iniziale di Socrate "che cos'è la conoscenza?". 
Teeteto risponde facendo però esempi di scienza, intesa come conoscenze e abilità nei mestieri, quindi per Socrate la risposta non è esaustiva perchè non ottiene un concetto generale di scienza.
La scienza, secondo Socrate e Platone si può fondare solo sulla dottrina delle idee, e non sul sensibile: "non é in queste impressioni sensibili che c' é scienza , bensì nel ragionamento su di esse: infatti, é in questo che é possibile, come pare, toccare l' essere e la verità; in quelle invece é impossibile ".
Il dialogo si conclude, come molti altri, con un nulla di fatto, con l'ammissione da parte di Socrate che nessuna delle definizioni di scienza date nel corso di tutto il dialogo è accettabile .

"SOCRATE: Se comprendere la ragione di una cosa vuol significare conoscere e non solo opinare la differenza sarebbe un avvenimento graditissimo circa la più bella ragione tra quelle che riguardano la conoscenza. Conoscere infatti è afferrare conoscenza. O no? 
TEETETO: Sì . 
SOCRATE: Allora, ovviamente, uno interrogato su che cosa è conoscenza risponderà che è retta opinione con conoscenza di differenza. Aggiunta di ragione infatti sarebbe proprio questo, secondo lui. 
TEETETO: Pare. 
SOCRATE: E sarebbe risposta alquanto sempliciotta, perché, mentre stiamo esaminando che cosa è conoscenza, dovremmo dire che è retta opinione con conoscenza di differenza che di qualunque altra cosa. Dunque non sensazione o Teeteto, né vera opinione, né ragione che si congiunge con vera opinione potrebbe essere conoscenza." 


(un pezzo del dialogo da "Teeteto", http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/PlatoneTeeteto"


ulteriori fonti:

sabato 16 maggio 2020

La scienza nelle opere poetiche #STEP 7

Molti famosi scrittori e poeti hanno costruito le loro opere su sicure fondamenta scientifiche. Ne sono un esempio gli italiani Leopardi e Dante Aligheri e il francese Rimbaud, i quali hanno fatto correre la scienza e la letteratura su una via unica. Lo scrittore Oscar Milosz ha affermato che  si tratta della stessa strada del medesimo "appassionato inseguimento del Reale".  
In Francia nella seconda metà dell'800 nasce il movimento del Naturalismo, nel quale ci si proponeva di indagare la realtà psicologica e sociale ma utilizzando lo stesso approccio delle scienze naturali, piegando il metodo scientifico all'indagine dell'uomo e del suo pensiero.
Un precursore dell'idea scientifica all'interno dell'opera poetica è John Donne, poeta, scrittore e avvocato inglese che nel poemetto "An anatomy of the World" guarda con occhio pessimistico il suo punto di vista naturalistico e cosmologico. Nei versi di Donne si può notare come la nuova teoria eliocentrica di Copernico, contemporanea a lui, ma anche gli studi di Galileo e Keplero abbiano drasticamente cambiato la sua concezione della natura. 
Unitamente alla rivoluzione scientifica che sta vivendo, la morte di una cara amica lo getta in un senso di smarrimento e precarietà che lo portano a comporre questi versi.


Il poemetto di Donne


Fonti:

La scienza nella narrativa #STEP 6

Il concetto di scienza con più ampio significato del termine ci porta a dire che la scienza è il futuro. Se volgiamo però lo sguardo al nostro passato possiamo ritrovare questo concetto pesante e fondamentale all'interno di numerosi scritti, che siano trattati scientifici oppure narrativi. 
Per non utilizzare come campione un testo scientifico, si riporta un esempio della centralità della scienza in uno scritto di Dante Alighieri, "Convivio", in cui il famoso poeta e scrittore parla di cultura e scienza, usando la metafora del simposio, chiarendo che la centralità dell'opera era la filosofia, nei suoi aspetti scientifici, quindi attinente a fisica e metafisica, e in aspetti umanistici come l'etica. 
Dante chiarisce il suo intento nel primo trattato di quest'opera incompiuta: vuole promuovere il suo sapere a chi già è istruito, ma anche a chi non ha potuto dedicarsi agli studi, e per fare ciò utilizza non il latino ma il dialetto volgare in modo da poter essere comprensibile a tutti.
Il letterato italiano Aldo Vallone ha descritto l'opera di Dante come "manifesto di diffusione e democratizzazione della cultura" e come "trattato di scienza laica del mondo moderno"
Ancora una volta è evidente lo stretto legame che si viene a creare tra filosofia, scienza e cultura.

composto tra il 1304 e il 1307 mentre si trova in esilio

Fonti:
https://ladante.it/DanteAlighieri/hochfeiler/dante/convivio.htm
http://www.iuncturae.eu/2017/10/15/il-convivio-di-dante-un-banchetto-di-scienza-e-sapienzae 

La scienza nella pubblicità #STEP 5

Ogni giorno siamo sottoposti a un bombardamento mediatico, sia esso televisivo, radiofonico o cartaceo, che pubblicizza prodotti, progetti e idee. 
Il concetto di scienza è presente non solo nei messaggi pubblicitari, ma all'interno della "pubblicità" stessa. Per arrivare a coprire un target più ampio possibile c'è un vero e proprio studio scientifico: infatti la società "neuro-insight" ha pubblicato uno studio che applica la neuroscienza ai comportamenti del consumatore a cui la pubblicità è diretta, in modo da spiegare come effettivamente fare pubblicità e ottimizzare il contenuto.
 

Molto spesso le pubblicità il cui argomento principale è la scienza, promuovono campagne di sensibilizzazione o fondazioni per raccolte fondi ai fini di ricerca, per combattere quelle malattie che ad oggi sono difficili da curare. In particolare questo manifesto mette a conoscenza il lettore della fondazione "Umberto Veronesi", che promuove la ricerca scientifica per prevenzione ed eroga borse di ricerca per la medicina del futuro.
"La scienza è lo strumento più potente di cui l'umanità dispone per migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone", Umberto Veronesi.

Fonti:


La scienza nella Mitologia #STEP 4

La spiegazione di alcuni fenomeni naturali nell'antichità è stata legata alla formulazioni di miti, in quanto la tecnologia e la conoscenza a quel tempo non erano in grado di supportare il metodo scientifico, in forma embrionale. Perciò la spiegazione di tali fenomeni era addossata ai miti, leggende, che interpretavano i processi naturali come eventi fantastici e/o divini.
Una branchia di studi molto attuale e in parte ancora sconosciuta è la cosmologia, ovvero lo studio della formazione ed evoluzione dell'universo. Sin dall'antichità il pensiero di sapere come ebbe inizio tutto ha affascinato gli uomini, che volgendo lo sguardo al cielo hanno iniziato a pensare a come e perchè si sia creato l'universo e la Terra.
La creazione del mondo è il tema centrale del "mito pelasgico", un antico mito greco per spiegare la presenza di popolazioni pre-elleniche: protagonista è Eurinome, definita come Dea di tutte le Cose che comparve dal Caos e divise il mare dal cielo; la sua attenzione venne catturata dal Vento del Nord, che la Dea strinse fino a creare il serpente Ofione con cui si accoppiò. In seguito depose l' Uovo Universale, che schiudendosi, ha dato vita a tutte le cose. Successivamente i primi uomini emersero dalla terra e il primo di essi, Pelasgo, insegnò a tutti a costruire capanne, cibarsi e cucire vestiti con le pelli.
Come tutti i miti, il mito pelasgico affida a eventi e personaggi divini la nascita dell'universo e di conseguenza del mondo. Una particolarità di questo mito è che il Creatore è una donna, Eurinome, mentre in buona parte della letteratura e mitologia antica il Creatore è un uomo, Chaos, da cui tutto ebbe inizio.
Eurinome e il serpente Ofione

Origini e storia del termine #STEP 2

La parola "scienza" deriva dal latino scientia, che significa conoscenza. Questa parola aveva il significato di qualsiasi sistematica o esatta formulazione della conoscenza. Di conseguenza la scienza, a quel tempo, aveva lo stesso tipo di significato dato alla filosofia. Nell'antica Grecia il termine corrispondente a quello odierno di "scienza" era episteme, che indicava un sapere stabilito su fondamenta certe, al di sopra di ogni possibilità di dubbio, al quale era conferito un valore sacro, che consentiva di acquisire la saggezza e la sapienza. 
Un fattore che ha contraddistinto l'uomo nel corso della sua storia è stata la curiosità e la voglia di innovarsi per rendere migliore la propria vita e l'ha fatto attraverso la scienza con le prime invenzioni, pertanto la scienza deriva dal bisogno dell'uomo di conoscere ciò che lo circonda, di combattere la paura provocata da un ambiente sconosciuto e ignoto, di dare risposte ai fenomeni che lo rendono in un certo senso impotente e perciò di poterli, se non controllare, almeno prevedere. In questo modo la storia dell'uomo ha identificato due percorsi paralleli che si intrecciano l'un l'altro per poter spiegare gli eventi: scienza e filosofia, mai opposti ma piuttosto complementari. Infatti la scienza spiega con un metodo scientifico i fenomeni naturali, mentre la filosofia della scienza ci dice come si è arrivati a tali spiegazioni, implicando anche il pensiero filosofico dietro alle scoperte scientifiche. Le strade si intrecciano ancora di più quando passiamo dalle scienze naturali alle scienze umane, in cui il metodo scientifico è di difficile applicazione e quindi si è optato per un approccio filosofico a questioni che non si rivolgono più al mondo fisico e alla natura, bensì ai protagonisti e abitanti del mondo fisico, gli uomini, indagati singolarmente e collettivamente come società.